Un padre single ha invitato Giorgia Meloni e sua figlia a conoscere la sua storia. La leader ha accettato.
Uno scambio civile e democratico tra un cittadino e una leader politica come di rado si vede di questi tempi. Complice i social network. L’invito del padre single di Napoli, Luca Trapanese è arrivato su Instagram a cui la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha accettato volentieri chiarendo la sua posizione. Il padre, nonché assessore alle politiche sociali del comune di Napoli è padre di una bimba affetta dalla sindrome di down.
Trapanese spiega che vorrebbe che il privilegio dato ai single di adottare bambini down verrebbe estero a tutti i bambini. L’assessore ha invitato Giorgia Meloni e sua figlia Ginevra a mangiare una pizza con lui e sua figlia Alba per raccontare la sua storia. “Alba aveva 27 giorni e nessuna famiglia disposta a occuparsi di lei. Ora una famiglia ce l’ha” ha scritto nel post. “Adozione ammessa a un single solo perché ha una grave disabilità. Sono certo che mi diresti che si tratta di un’assurdità.”
Single e coppie omosessuali sono meglio di una casa famiglia
“Tu sei una mamma, io un papà siamo entrambi capaci di amare e educare le nostre figlie e superare qualunque difficoltà per loro” ha scritto Trapanese. Sempre su Instagram Giorgia Meloni ha risposto partendo dall’ammirazione per la storia dell’assessore di Napoli. Poi continua dicendo che “per un bambino essere cresciuto e amato da un papà e una mamma è meglio che esserlo da uno solo dei 2. Non conosco nessuno che rinuncerebbe a uno dei propri genitori. Io non ho avuto la possibilità di scegliere e ho dovuto farci i conti per tutta la vita” ha scritto la leader di FdI riferendosi al fatto di essere stata cresciuta solo dalla mamma.
Meloni ribadisce la necessità di fare le leggi dalla parte del soggetto più fragile per difenderlo e garantirgli condizioni di vita migliori. “E’ chiaro che un single o una coppia omosessuale sarebbero meglio di una casa-famiglia. Ed è giusto che la legge consenta a te e Alba di essere famiglia” puntualizza. Poi spiega che in Italia andrebbe fatto molto per evitare la trafila burocratica e velocizzare le adozioni sia nazionali che internazionali.